Quando rivolgerti ad un lavoratore autonomo?
Un lavoratore autonomo realizza per te un progetto o ti dà un servizio in totale autonomia (e dietro corrispettivo)
Di base, la scelta fra lavoro dipendente e lavoro autonomo è una scelta make or buy: dipende se, per ragioni strategiche o di costo, vuoi internalizzare una competenza o se vuoi rivolgerti ad un professionista esterno
Se l’attività di cui hai bisogno è continuativa, la qualità del servizio del lavoratore autonomo peggiora, perché di solito non può offrirti lo stesso tempo e impegno che ti darebbe un dipendente
Quali sono le differenze tra lavoro autonomo e dipendente?
A differenza del lavoro subordinato, il lavoro autonomo non prevede:
obbligo di retribuzione minima
il pagamento di contributi, INAIL, ferie e malattia
un orario di lavoro imposto*
di usare mezzi del datore per svolgere il lavoro
Attenzione! Nessuno degli elementi sopra è determinante da solo per capire se un rapporto di lavoro è subordinato. Però, se ci sono contemporaneamente più elementi, è più facile che il rapporto sia ritenuto un falso lavoro autonomo.
Quanto costa un lavoratore autonomo?
In linea generale, la prestazione svolta da un lavoratore autonomo costa di più, rispetto a quando la stessa prestazione la fa un tuo dipendente: questo perché il lavoratore autonomo è un professionista che vende il suo know-how
Il compenso per la prestazione lo decidete tu e il lavoratore e il costo per te è solo il compenso, perché non ci devi pagare sopra contributi
Il contratto con un lavoratore autonomo
Il contratto standard con un lavoratore autonomo si chiama “contratto d’opera”, e ha certe caratteristiche e limiti:
deve indicare l’attività che richiedi, il compenso e il termine per il pagamento (che non può di regola superare 60 gg da fattura)
può prevedere il termine entro cui il lavoro deve essere concluso e penali in caso di ritardo
deve prevedere le clausole di recesso dal contratto (che poi non potrai modificare a tuo piacimento)
Un lavoratore autonomo con P.Iva può lavorare solo per te?
Può farlo senza rischi solo in alcuni casi specifici: se è iscritto ad un ordine professionale (es. avvocato o ingegnere) o se è membro di organi di amministrazione e controllo dell’azienda.
Altrimenti, rischia di essere considerato una falsa Partita Iva e tu rischi di:
doverlo assumere a tempo indeterminato
dovergli pagare gli arretrati dall’inizio della collaborazione (stipendio, contributi e tasse), oltre a sanzioni
Il nostro consiglio
Una volta all’anno rivedi quanto hai speso di consulenze, per cercare di capire se qualcuna di quelle consulenze potresti internalizzarla ottenendo lo stesso risultato (e pagando meno)
Note:
* Di base, hai meno controllo su come e quando viene svolto il lavoro da parte di un lavoratore autonomo. Per controllarlo, devi stabilire all’inizio e in maniera precisa dei timing e dei KPI per misurare la qualità del lavoro svolto