Differenze tra lavoro subordinato, parasubordinato e autonomo
Prima di capire cos’è una falsa partita iva, bisogna chiarire alcune differenze fondamentali tra i vari tipi di lavoro che puoi avere in azienda:
Tipo di lavoro | Descrizione | Esempio |
Lavoro subordinato (dipendente) | – Tu decidi: mansioni, orari, modalità di esecuzione e luogo di lavoro | Impiegato amministrativo |
Lavoro “parasubordinato” | – Tu decidi l’obiettivo della collaborazione che verrà svolta continuativamente nel tempo | Social media manager che deve pubblicare un tot di contenuti per un certo periodo di tempo |
Lavoro autonomo | -Tu hai bisogno di un servizio | Analista sicurezza informatica per svolgere un audit sulla sicurezza |
Quando rischi che il lavoratore autonomo sia trasformato in dipendente?
Per valutare se un lavoratore autonomo è una falsa partita iva, ed è in realtà un dipendente mascherato, si guardano diversi “indizi”:
svolge compiti precisi seguendo specifiche direttive aziendali (ad es: risponde al datore di lavoro o ad un manager, come un normale dipendente)
lavora sempre e solo negli uffici dell’azienda
ha orari fissi e deve giustificare eventuali assenze (es: quando e perchè non lavora in determinati giorni)
tutta la strumentazione gli viene fornita dall’azienda con cui collabora (es: computer, telefono)
ha una collaborazione esclusiva con un’unica azienda, salvo alcuni casi eccezionali (vedi sotto)
ha un compenso fisso e predeterminato
Un solo indizio magari non è di per sé significativo, ma quando ce ne sono più contemporaneamente il rischio è alto.
Falsa partita iva: quanto rischi?
Il lavoratore autonomo può rivolgersi all’Ispettorato del lavoro o fare ricorso in tribunale per essere riconosciuto come dipendente e, se si verificano più criteri insieme, rischi molto. Infatti, se viene data ragione al lavoratore, dovrai assumere il lavoratore come dipendente e pagargli quello che avrebbe percepito se avesse avuto un contratto di lavoro fin dall’inizio (differenze retributive, contributi, TFR, fondo assistenza sanitaria integrativa ecc., eventuali sanzioni)
Esempio*:
Tipo di azienda | Azienda tech che sta creando un nuovo software |
Oggetto della collaborazione | Stesura, test, debug e manutenzione del codice |
Indizi di falsa partita iva | – compenso fisso mensile di 2.000€ (24.000€/anno) |
Sanzioni in caso di ispezione** | – minimo di 19.200€ (perché, se fosse stato dipendente, ti sarebbe costato 33.600€/anno, in caso di 4° liv. CCNL Commercio – developer) |
Il lavoratore autonomo può lavorare per una sola azienda?
In alcuni specifici casi, il lavoratore autonomo può avere un solo committente, cioè una collaborazione con un’unica società, ad esempio:
se previsto dal CCNL applicato dalla società
se il lavoratore autonomo è iscritto ad un albo/ordine (es: avvocati)
in caso di collaborazioni prestate nelle funzioni di amministrazione e controllo di una società (e.g. se fa parte del CdA di una società)
in altri casi molto particolari***
Note:
* Attenzione: questo esempio è puramente ipotetico. Il metodo di calcolo degli ispettori potrebbe essere diverso.
** Se gli ispettori accertano che il rapporto di lavoro è stato classificato in modo errato (riqualificazione), devono compilare un verbale unico di accertamento per INPS e INAIL, per recuperare i contributi e i premi dovuti e calcolare le sanzioni per le irregolarità.
*** In caso di collaborazioni con associazioni e società sportive dilettantistiche e di collaborazioni per la produzione e realizzazione di spettacoli da parte di fondazioni.