Vai al contenuto principale
Trasferta: come funziona il rimborso spese?
Aggiornato oltre una settimana fa

Un po' di contesto

Devi pagare al dipendente in busta paga un rimborso per trasferta (o missione) quando:

  • il dipendente ha una sede fissa da contratto, ma deve andare per lavoro in un luogo diverso dalla “sede abituale di lavoro” (cioè quella scritta nella lettera di assunzione/contratto di lavoro) e

  • anticipa una spesa per conto dell’azienda. Se invece paghi direttamente tu, non dovrai rimborsare nulla al dipendente (e il costo è per te sempre deducibile)

La regola generale è che, sotto una certa soglia, i dipendenti non pagano contributi né tasse sul rimborso spese: lo vediamo insieme!

Come rimborsare le trasferte ai dipendenti?

Step 1. Stabilisci il sistema di rimborso che vuoi usare:

  • Rimborso analitico (o "a piè di lista"). Le spese devono essere documentate in dettaglio

  • Rimborso forfettario (o “diaria”). Rimborso che eroghi in maniera fissa al lavoratore, senza necessità di documentazione

  • Rimborso misto. E’ un misto dei due

Step 2. Definisci quali tipi di spese vuoi rimborsare: di solito vitto, alloggio e trasporto, ma puoi decidere tu

Step 3. Verifica dove devi mandare il lavoratore in trasferta: se rimane nel Comune, il rimborso viene tassato come il normale stipendio in busta paga, tranne in caso di spese di trasporto documentate; se il dipendente va in un altro Comune o all'estero, dipende dal tipo di rimborso e dalla spesa

Step 4. Verifica se il lavoratore si sposta con mezzo proprio o mezzi pubblici: se usa la sua auto, devi dargli in busta paga una somma calcolata secondo criteri particolari ("rimborso chilometrico"). Li vediamo sotto

Qual è il costo per te e per il dipendente?

A seconda del tipo di rimborso e del luogo della trasferta, cambia quanto puoi rimborsare al dipendente senza pagarci sopra tasse o contributi. Vediamo insieme le casistiche

1. Rimborsi analitici (o a piè di lista)

Costo azienda. Le spese per viaggio e trasporto sono totalmente deducibili, purché documentate. Invece, le spese di vitto e alloggio sono deducibili:

  • nella misura del 75% per trasferte all’interno del comune

  • fino a 180,76€ (al giorno) per trasferte fuori dal comune in Italia

  • fino a 258,23€ (al giorno) per trasferte all’estero

Costo dipendente. Il dipendente non paga tasse né contributi sulle spese effettuate per:

  • vitto, alloggio, viaggio e trasporto (anche all’interno del territorio comunale), incluso in caso di rimborso chilometrico, sia fuori dal territorio comunale che all’estero

  • Altre spese fino all’importo di:

    • 15,49€ al gg fuori dal comune in Italia

    • 25,82€ al gg all’estero

Documentazione da produrre: ricevuta fiscale, documento commerciale e, in alcuni casi, anche un’ attestazione analitica del lavoratore (es: mance, lavanderia)

2. Rimborso forfettario

Costo azienda. Non c’è limite massimo di deducibilità (quindi non paghi tasse per tutto l’importo rimborsato)

Costo dipendente. Il dipendente non paga tasse né contributi fino a:

  • 46,48€ al gg per trasferte, in Italia, fuori dal territorio comunale

  • 77,47€ al gg per trasferte all’estero

  • Le spese di viaggio e trasporto eventualmente rimborsate in aggiunta all’indennità forfettaria, se documentate, non sono tassate

Documentazione da produrre: per ricevere la somma forfettaria giornaliera, nessuna. In caso di spese di viaggio e trasporto (es. biglietti dell’autobus o ricevuta del taxi), il dipendente può chiedere il rimborso analitico se ti da ricevuta fiscale, fattura, documento commerciale (es. biglietto)

3. Rimborso misto

Costo dipendente. Hai due opzioni fra cui scegliere, che dipendono dagli accordi di rimborso che hai con il lavoratore: più è alta la somma che dai come diaria, meno puoi rimborsare con il rimborso analitico. Il dipendente non paga tasse né contributi fino a:

  • Opzione 1 - se rimborsi il vitto o l'alloggio con rimborso analitico

    • 30,99€ al gg per trasferte in Italia

    • 51,65€ al gg per trasferte all’estero

  • Opzione 2 - se rimborsi il vitto e l'alloggio con rimborso analitico

    • 15,49€ al gg per trasferte in Italia

    • 25,82€ al gg per trasferte all’estero

Attenzione: se dai al dipendente una diaria di 46,48€ al gg per trasferte in Italia fuori dal comune (o di 77,47€ al gg per trasferte all’estero) non puoi rimborsare nient'altro a piè di lista, in quanto è incluso nella cifra sia il vitto, che l'alloggio e il pernottamento.

Documentazione da produrre: ricevuta fiscale, fattura, documento commerciale solo per spese di vitto e alloggio

4. Rimborso chilometrico

Contesto. Se il dipendente si sposta con un’auto propria (o un’auto a noleggio), ti deve chiedere un rimborso chilometrico, che copre i costi del carburante e dell’usura dell’auto (non è necessario un documento che provi la spesa). Per calcolare il rimborso, controlla quanto è la “indennità del costo al km” secondo la tabella ACI (vedi qui) per quella specifica auto e moltiplica questo costo per i km della trasferta*

Costo azienda. Il rimborso chilometrico è deducibile se il dipendente usa auto con cilindrata non superiore a 17 cavalli fiscali (CF)**, se a benzina, o a 20 CF, se diesel (non sono previsti limiti di cilindrata per le auto elettriche)


Note:

* Se l’auto utilizzata è un fringe benefit (cioè un benefit dato da te al dipendente), puoi rimborsare il carburante solo con documento giustificativo della spesa e senza alcun coefficiente

** Si tratta di un indice legato alla cilindrata dell’auto, che ha valore solo da un punto di vista fiscale, perché serve per calcolare, ad esempio, il costo del rimborso chilometrico e dell’assicurazione auto

Hai ricevuto la risposta alla tua domanda?