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Lavoro a chiamata o intermittente: come funziona?

Vediamo cos'è il lavoro a chiamata (o intermittente), quando puoi assumere a chiamata e come farlo

Aggiornato oltre una settimana fa

Cos'è il lavoro a chiamata o intermittente?

Il lavoro a chiamata (o intermittente) è un contratto con il quale il lavoratore si rende disponibile a lavorare su tua chiamata. Ne esistono due tipi:

  • il lavoratore è obbligato per contratto a rispondere alla tua chiamata e per questo dovrai pagargli una somma fissa (“indennità di disponibilità”)

  • il lavoratore può scegliere se rispondere o meno e verrà pagato solo qualora risponda alla chiamata

Quali step fare per assumere?

Step 1: verifica di poter assumere

  • Puoi sempre assumere a chiamata lavoratori con

    • meno di 24 anni (se il lavoro è svolto entro il 25° anno)

    • più di 55 anni (anche pensionati)

  • Per certi tipi di attività, non devi rispettare i limiti di età sopra. Tra queste, le più rilevanti sono camerieri, personale di servizio e di cucina (l’elenco completo lo trovi qui, ma risale al 1923)

Step 2: valuta quanto ti costa

Il costo del lavoratore a chiamata dipende dal fatto che il contratto preveda o meno l’obbligo di risposta:

  • Senza obbligo di risposta. Il lavoratore ti costerà quanto un normale dipendente solo per i periodi effettivamente lavorati

  • Con obbligo di risposta. Prevede un costo fisso mensile che corrisponde all’indennità e ai relativi oneri previdenziali, oltre al pagamento del lavoratore per le prestazioni effettivamente svolte

Leggi qui per sapere cosa succede se il lavoratore non risponde alla chiamata

Step 3: assumi il lavoratore a chiamata

In entrambi i casi, assumi il lavoratore con un contratto in cui indichi se c’è obbligo di rispondere a chiamata, la disponibilità del lavoratore e il tuo preavviso di chiamata (non < 1 gg), e comunichi il tutto al Centro per l’impiego.

Step 4: verifica di rispettare i limiti di durata

Il contratto a chiamata ha un limite massimo di durata: 400 giorni di lavoro effettivo nell’arco di 3 anni. In pratica, quando devi chiamare il dipendente, parti dal giorno in cui ti serve la prestazione e conti a ritroso nei 3 anni precedenti quante giornate di lavoro ha fatto il dipendente. Se hai superato le 400, non puoi chiamarlo

Attenzione: questo limite NON si applica nei settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo (che sono anche i settori dove questo tipo di contratto è più utilizzato)

Step 5: “chiama” il dipendente

Quando hai effettivamente bisogno del lavoratore, lo devi “chiamare”. Per chiamarlo, devi fare una seconda comunicazione all’Ispettorato del Lavoro in cui dici per quanto tempo hai bisogno del lavoratore. Devi farla:

  • almeno 24 ore prima che il dipendente inizi a lavorare

  • chiamandolo per massimo 30 giorni

  • scegliendo di usare una tra queste modalità di trasmissione

    • sul portale ClicLavoro (link)

    • via email* (anche normale, non serve pec) all’indirizzo intermittenti@pec.lavoro.gov.it, allegando anche questo modulo

    • sull’app Lavoro Intermittente (per smartphone o tablet)

    • solo se la prestazione va fatta non oltre le 12 ore dalla comunicazione: con un SMS (al numero 3399942256) contenente almeno il CF del lavoratore. Questa è l’unica modalità che non può farti il consulente del lavoro

Domande frequenti

Come funzionano licenziamento e dimissioni di un dipendente a chiamata?

Il licenziamento e le dimissioni di un lavoratore a chiamata (o intermittente) funzionano allo stesso modo di un normale contratto a tempo indeterminato o determinato, a seconda che il contratto a chiamata sia a tempo indeterminato o determinato.

Quali rischi corri?

Se usi in modo scorretto il contratto a chiamata, rischi alcune sanzioni.

Trasformazione in contratto a tempo pieno e determinato:

  • DVR non in regola

  • Violazione limiti di età o durata

  • Violazione limiti assunzione (e.g. sostituzione lavoratori in sciopero)

Sanzione da 400 a 2.400€ per ogni lavoratore: mancata comunicazione della durata della prestazione


Note:

* Ricorda di conservare la ricevuta di invio della email (puoi chiedere la conferma di ricevuta al destinatario), oppure l‘xml di invio.

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