Cosa deve fare il lavoratore in caso di malattia?
In caso di malattia, il lavoratore dovrà:
Step 1: dare tempestiva comunicazione al datore di lavoro. Altrimenti, è un’assenza ingiustificata
Step 2: ottenere un certificato medico e fornire il numero di protocollo del certificato al datore di lavoro
Step 3: assicurarsi che il domicilio comunicato al datore di lavoro sia corretto (può essere anche un domicilio diverso da quello indicato in fase di assunzione)
Step 4: rispettare le fasce di reperibilità, restando nel domicilio indicato, per un’eventuale visita fiscale (mattina 10-12, pomeriggio 17-19), 7 giorni su 7 compresi i festivi. Se il lavoratore non è reperibile senza motivo e per più giorni, rischia che l’INPS non gli paghi la malattia e che il datore gli faccia un provvedimento disciplinare. Se succede ripetutamente, anche nel corso della stessa malattia, potrebbero esserci solide ragioni per licenziare il dipendente
Quando deve essere comunicata la malattia al datore di lavoro?
La malattia deve essere comunicata tempestivamente al datore di lavoro e non appena il medico avrà rilasciato il suo certificato, il lavoratore dovrà far avere al datore il numero di protocollo dello stesso.
Cosa sono e quali sono le fasce di reperibilità?
Le fasce di reperibilità sono degli orari in cui il lavoratore deve rendersi, appunto, reperibile a casa, per l'eventualità in cui l'azienda mandi un medico per una "visita fiscale". Le fasce di reperibilità sono tutti i giorni, la mattina dalle 10 alle 12 e la sera dalle 17 alle 19.
Le fasce di reperibilità vanno rispettate anche la domenica e nei giorni festivi?
La risposta è: SI. Se il certificato medico emesso prevede che la malattia sia continuativa e ricada in giorni festivi o di domenica, il lavoratore è tenuto a rispettare le fasce di reperibilità.
La visita del medico fiscale può avvenire di domenica?
Se il lavoratore risulta in malattia di domenica allora la risposta è sì!
Quanto viene pagata la malattia?
Dipende dal CCNL. Dal 4° giorno di malattia, il costo della stessa è diviso tra datore di lavoro e INPS. I diversi CCNL prevedono quanto dovrà integrare il datore rispetto a quello che liquida l’INPS. (Es. nel CCNL commercio il datore di lavoro deve integrare quanto liquidato dall’INPS fino al raggiungimento del 100% della retribuzione).
Chi paga la malattia?
Il costo della malattia è, in genere, condiviso tra INPS e datore di lavoro. Tuttavia esistono eccezioni che dipendono interamente dal CCNL applicato in azienda.
Il lavoratore a tempo determinato ha diritto al pagamento della malattia che si protrae oltre la scadenza del contratto?
No, una volta terminato il contratto, il lavoratore non percepirà più indennità per malattia anche se questa dovesse essere ancora in corso.
Lo stagista ha diritto alla malattia?
No, lo stagista non è un dipendente. In caso di malattia dovrà dartene darne comunicazione e, se le assenze non superano il limite massimo previsto nel progetto formativo / convenzione, gli verrà riconosciuto il compenso mensile previsto per lo stage.
Come fare richiesta di malattia al datore di lavoro?
La malattia non deve essere richiesta al datore di lavoro, ma semplicemente comunicata.
Cosa succede se il lavoratore non mi comunica di essere malato?
Se il lavoratore ha il certificato medico ma non comunica di essere malato all'azienda, verrà comunque pagato durante la malattia (perché l'indennità è pagata dall'Inps), però l'azienda potrebbe fargli una contestazione disciplinare. Infatti, se il dipendente non lavora per malattia senza aver presentato il certificato medico, si tratta di un'assenza ingiustificata!
Quali documenti servono per giustificare la malattia?
Il numero di protocollo del certificato medico emesso dal medico di famiglia, dall’ospedale o da altro medico abilitato all’invio telematico, oppure anche il certificato di ricovero (in caso di ricovero in ospedale).
È possibile fare richiesta di malattia in ritardo?
No. Prima che inizi la giornata lavorativa, il dipendente dovrà comunicare al datore di lavoro che non può lavorare in quanto malato. Ogni CCNL definisce le tempistiche, ma in generale è buon senso che, prima che inizi il turno di lavoro, il lavoratore avvisi l’azienda che è malato. In questo senso, il certificato di malattia tardivo è un caso eccezionale.
Cosa succede se il certificato di malattia viene emesso dopo più di due giorni?
Il lavoratore perde il trattamento retributivo che gli spetterebbe poiché l'INPS riconosce l’indennità di malattia solo a partire dal giorno in cui il lavoratore si è sottoposto alla visita medica con conseguente emissione di certificato telematico.
Inoltre, l'invio in ritardo può comportare l’avvio di procedimenti disciplinari.
Quanti giorni di malattia si possono prendere?
Dopo 180 giorni, l’INPS non paga più la malattia. I CCNL possono prevedere periodi più lunghi durante i quali è unicamente il datore di lavoro a pagare o durante i quali il lavoratore ha comunque diritto alla conservazione del posto in azienda.
Cos’è il "periodo di comporto"?
Il numero massimo di giorni di malattia per i quali il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto in azienda e non può, pertanto essere licenziato. Superato il periodo di comporto, stabilito dai CCNL, il datore di lavoro può licenziare il dipendente.
Il lavoratore a tempo determinato quanto si può assentare per malattia?
Il periodo massimo per cui il dipendente verrà retribuito è pari al periodo lavorato nell'ultimo anno sempre con un massimo di 6 mesi.
Cosa succede se il lavoratore non viene trovato a casa?
Il lavoratore verrà invitato dall’INPS a presentarsi presso un ambulatorio per effettuare la visita. Il lavoratore dovrà fornire una valida giustificazione per l’assenza alla visita fiscale per non incorrere in sanzioni disciplinari o nelle sanzioni amministrative previste dalla legge.
Cosa succede se durante le ferie il lavoratore si ammala?
Può interrompere le ferie per insorgere della malattia. I giorni di malattia non verranno, perciò, scalati dai giorni di ferie residui del lavoratore.
Cosa succede se il dipendente guarisce prima?
Può chiedere al suo medico di rettificare il certificato di la malattia e rientrare prima a lavoro.
Durante la malattia si maturano ferie?
Sì.
Durante la malattia si maturano le mensilità aggiuntive (13ma e 14ma)?
Sì.
Il certificato cartaceo è valido?
Può essere accettato solo quando non è tecnicamente possibile la trasmissione telematica. In questo caso, per essere valido, deve contenere tutti i dati obbligatori previsti per quello telematico.
Il certificato dovrà essere consegnato all’INPS e al datore di lavoro (anche tramite raccomandata) entro 2 giorni dall’emissione.
Che differenza c’è tra malattia e malattia professionale?
Malattia: evento di causa NON professionale che impedisce la prestazione lavorativa
competenza: INPS
Malattia professionale: patologia insorta lentamente e riconducibile alla prestazione professionale
competenza: INAIL