Che differenza c’è tra malattia e infortunio?
L’infortunio è una lesione del lavoratore che ha origine durante la prestazione lavorativa e che provoca un’inabilità permanente o temporanea mentre, nella malattia, rientrano tutte quelle casistiche più o meno gravi che comportano l’impossibilità di lavorare per periodi più o meno lunghi ma che non sono connesse alla prestazione lavorativa.
Esempio:
il lavoratore inciampa sul posto di lavoro e si sloga una caviglia → Infortunio
il lavoratore si sveglia e ha la febbre alta → malattia
Cosa fare in caso di infortunio?
In caso di infortunio il lavoratore deve:
informare immediatamente il datore di lavoro, anche tramite altre persone, dell’avvenuto incidente
rivolgersi ad un medico (del lavoro se presente in sede, all’ospedale o al proprio medico curante) che dovrà inviare telematicamente all’INAIL:
diagnosi
numero di giorni di inabilità
comunicare al datore di lavoro: il numero identificativo del certificato medico, la data di rilascio, i giorni di prognosi e il dettaglio dei fatti accaduti
Se un lavoratore si rompe un arto è infortunio o malattia?
Dipende dalla circostanza:
se l’evento traumatico avviene mentre il dipendente sta lavorando → infortunio
se l’evento traumatico avviene mentre il dipendente gioca a pallone nel suo tempo libero → malattia
Quali sono i tipi di infortunio?
L’infortunio può causare:
inabilità temporanea: non comporta postumi dopo la guarigione
inabilità permanente: il lavoratore avrà postumi permanenti superiori al 5%
morte
Quando si è in infortunio bisogna rispettare le fasce di reperibilità per la visita fiscale?
No, l’infortunio è gestito dall’INAIL e il lavoratore dovrà andare di persona ad effettuare le visite. Tuttavia, è obbligo del lavoratore, evitare di compiere attività che possano ritardare la guarigione.
Chi paga l’infortunio?
Anche per l’infortunio sono previsti i c.d. giorni di carenza (i primi 3gg dopo quello dell’infortunio) e questi sono a carico dell’azienda. I giorni successivi vengono pagati dall’INAIL e, se previsto dal CCNL, integrati dal datore di lavoro.
Quanto si viene pagati durante l’infortunio?
Di base funziona così:
Giorno dell’infortunio: il datore di lavoro paga l’intera retribuzione
dal 2° al 4° giorno: il datore di lavoro paga il 60% della retribuzione, salvo migliori condizioni previste dal CCNL
dal 5° al 90° giorno: l’INAIL paga il 60% della retribuzione
dal 91° giorno e fino a guarigione: l’INAIL paga il 75% della retribuzione
Attenzione! Alcuni CCNL, possono prevedere un’integrazione di quanto pagato dall’INAIL, a carico del datore di lavoro (e.g. CCNL Commercio: integrazione fino al raggiungimento del 90% della retribuzione dal 5° al 20° giorno e fino al raggiungimento del 100% dal 21° giorno in poi)
Quanti giorni si può stare in infortunio?
L’INAIL pagherà l’indennizzo fino alla guarigione. Il datore di lavoro, fino al raggiungimento del periodo di comporto (180 giorni salvo migliori condizioni previste dai CCNL)
Se l’infortunio dura più del contratto a tempo determinato, il lavoratore continua a percepire l’indennizzo?
Si, l’INAIL continuerà ad erogare l’indennizzo fino alla guarigione.
Cosa succede si ci si infortuna nel tragitto per andare a lavoro?
L’infortunio in itinere dovrà essere gestito come un infortunio in azienda.
Tuttavia, bisogna ricordarsi che sarà riconosciuto come infortunio solo se si verifica lungo il tragitto abituale e diretto tra casa e lavoro, senza deviazioni o soste non indispensabili, a meno che non vi siano eccezioni giustificate, come accompagnare i figli a scuola o affrontare situazioni urgenti.
Qualsiasi situazione si verifichi fuori dalla casistica sopra descritta NON rientra nell’infortunio in itinere.
Cosa succede in caso di infortunio in trasferta?
L’infortunio dovrà essere gestito come se fosse successo in azienda.