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Whistleblowing: cosa fare per essere in regola
Whistleblowing: cosa fare per essere in regola
Aggiornato oltre una settimana fa

Un po’ di contesto

In Italia alcune aziende devono essere in regola con una normativa chiamata “whistle-blowing”: in pratica, devono permettere ai loro dipendenti di segnalare attività o comportamenti illegali in azienda (es: furto, falsificazione di documentazione, molestie, abuso di potere, riciclaggio ecc.) in forma anonima e senza ritorsioni.

Cosa fare per essere in regola

Step 1. Verifica se hai l’obbligo

Da dicembre 2023 l’obbligo è previsto:

  • se hai una media, nell’ultimo anno (1/1/2023 – 31/12/2023, oppure per le nuove imprese, anno in corso), di 50 lavoratori con contratti a tempo indeterminato o determinato. Ad es: hai 80 dipendenti da gennaio a giugno e 40 dipendenti da luglio a dicembre, quindi la media dell’anno è 60.

  • se ti occupi di servizi finanziari (e.g. banche o società d’investimento)

  • se hai adottato il modello 231/2001*

  • altri casi non rilevanti per le società private

Step 2. Attiva un canale di segnalazione

  • consulta le RSU o le rappresentanze sindacali

  • crea un canale di segnalazione che garantisca la riservatezza di chi segnala, di chi è segnalato e del contenuto della segnalazione. Una semplice email non è sufficiente: puoi usare invece dei software che garantiscono l’anonimato

Step 3. Individua chi gestirà le segnalazioni

Devi avere qualcuno che riceva le segnalazioni e avvii la procedura per gestirle:

  • deve essere formato in maniera specifica

  • può essere un singolo lavoratore, un ufficio interno dedicato e autonomo o un soggetto esterno (ci sono società che offrono proprio questo servizio di responsabile whistleblowing esterno)

Step 4. Informa i dipendenti

Devi esporre in un posto facilmente raggiungibile o creare una sezione dedicata sul tuo sito internet per:

  • la procedura su come effettuare le segnalazioni

  • in quali casi si può segnalare (le segnalazioni non possono essere semplici lamentele)

Step 5. Gestisci le segnalazioni in tempo

Chi ha il compito di gestire le segnalazioni dovrà:

  • entro 7 gg dalla segnalazione, rispondere a chi segnala e dare conferma che la segnalazione sarà gestita

  • chiedere ulteriori informazioni, se necessario

  • fornire riscontro entro 3 mesi dalla segnalazione

Sanzioni

Illecito

Sanzione

Ritorsione, se si ostacola la segnalazione o si viola il vincolo di riservatezza

da 10.000 a 50.000€

Mancata:
– istituzione dei canali di segnalazione
– attività di verifica e analisi delle segnalazioni,
– adozione delle procedure per l’effettuazione e la gestione delle segnalazioni o per procedure non conformi – attività di verifica e analisi delle segnalazioni ricevute

da 10.000 a 50.000€

Divieto di ritorsione

Non puoi in nessun caso fare ritorsioni contro chi segnala, come:

  • licenziamento o sospensione

  • demansionamento o mancata promozione

  • mancato rinnovo di un contratto a tempo determinato

Domande Frequenti

Esistono altri canali per segnalare, oltre a quello aziendale?

Esistono delle circostanze particolari in cui chi segnala può farlo tramite un canale diverso da quello esistente in società:

  1. Canale esterno ANAC: il segnalatore può usare il canale esterno, ad esempio, quando ha segnalato internamente senza ricevere risposta, se teme di subire ritorsioni, oppure se il canale di segnalazione non è stato attivato in società

  2. Divulgazione pubblica: il segnalatore può usarla solo come ultima risorsa (non garantisce la sua riservatezza) solo se, ad esempio, ha tentato di usare il canale esterno e non ha ricevuto risposta, se teme ritorsioni o se teme che il canale esterno non sia efficace

  3. Denuncia all’autorità giudiziaria o contabile: il segnalante può denunciare (e beneficiare delle tutele previste per il whistleblowing) se è in buona fede e se ha motivo fondato di ritenere che le informazioni che vuole denunciare siano vere

Posso dare una sanzione disciplinare a un segnalatore?

Solo quando un giudice accerta la sua responsabilità, sul piano penale per i reati di diffamazione o di calunnia o sul piano civile, nei casi di dolo o colpa grave.


Note

* Il Modello 231 è un documento che descrive una serie di procedure aziendali volte a garantire la prevenzione della commissione di reati: non è obbligatorio adottarlo, ma se lo fai sei obbligato anche a rispettare le norme sul whistle-blowing (anche se hai < 50 dipendenti)

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